Così, di getto, mostrerei i miei quadri a Elly Schlein, si davvero a lei vorrei mostrarli. Proprio io che non faccio vedere le mie porcherie di quadri a nessuno, a Elly Schlein sì, glieli farei vedere, come entusiasmante atto politico. Le mostrerei tre, quattro quadri che sono la mia fede e da lei mi farei dire qualsiasi cosa, dai suoi trentasette anni di fede. Sì, qualsiasi cosa da lei andrebbe bene. Guarderemmo solo tre dipinti, quei corpi soli soletti nel bianco della tela e le direi "anche loro, Elly, ti conoscono, io e loro siamo con te, tu sei con noi". Sì, così le direi, né in piedi, né seduti, quasi sospesi. Sono vecchio ma la fede non si smorza, può rimanere sepolta, ma non diminuisce mai, mai!
Una donna trentasettenne, veramente di sinistra, veramente femminista, veramente bisessuale, mi dice, sì lo dice proprio a me, che alla mia età la primavera è solo agli inizi. Glieli mostrerei eccome i miei quadri, a braccio, senza nemmeno appenderli alle nostre stupide pareti. Non vorrei nulla in cambio, se non ciò che non diminuisce mai, dico ma, dentro di noi: i nostri sorrisi, le nostre idee eterne, quindi il futuro e il nostro amato passato. Il passato è l’amore che muove!
Era finalmente ora, mi dico, che Elly, nata nel 1985, si facesse viva. Ed io, che continuo a "non mollare", vicino ai miei cari, sarò sempre desideroso di mostrare due mie luridissime caccole a lei.
Cara Elly, comunque vadano le cose, ti dico sì, ti dirò sì anche dopo. Ti voto, ti voto, ti voterei sei milioni di volte, se potessi, e di più. Sì, davvero!
25 febbraio 2023